Antonio Banderas ci ha fatto sognare col suo tango spettacolare in “Ti va di ballare?”. Il film, del 2006, è ispirato alla vita di Pierre Dulaine, ballerino da sala e insegnante, noto negli Stati Uniti per l’introduzione del ballo nelle scuole, inventando le classi “danzanti”. Nella scena del famoso tango, Antonio conquista i ragazzi (e gli spettatori) ballando in coppia con un’atletica bionda. Ecco un tango che tutti vorrebbero fare, eppure… è così che si balla il tango? Tra il cinema e la realtà c’è di mezzo il mare: in questo articolo scopriremo come si balla il vero tango argentino.
Al cinema va il merito di avere reso il tango oggetto del desiderio: le persone lo associano ad emozioni come sensualità, passione, mistero, intesa, empatia e libertà. Il fatto è che siamo affascinati dal tango argentino, eppure ne sappiamo veramente poco. In questo articolo scopriremo come si balla il tango, puntando la lente d’ingrandimento su 4 caratteristiche fondamentali:
- Figure
- Uso dei piedi
- Musicalità
- Abbraccio
Iniziamo questo viaggio di scoperta.
FIGURE nel tango argentino
Volcada, colgada, làpiz, sentada, soltada, ochos, cadencia, mordida, e tanti altri nomi variopinti, fanno parte del glossario sterminato dei movimenti del tango argentino. La figura base si chiama “salida”, che vuol dire “uscita”: in effetti è il punto di partenza per tutti gli altri movimenti. Come nei balli da sala ad esempio il valzer e il foxtrot, l’obiettivo è quello di girare la pista, ma l’approccio alle figure, nel tango argentino, è molto diverso: nel tango le figure possono essere componibili e scomponibili come costruzioni lego. Quindi imparare le figure è importante per capire il linguaggio e le possibilità che ci offre questo ballo. L’esperienza poi, farà il resto, come ad esempio, evitare un ostacolo in pista o interpretare la musica.
In questo tutorial, che fa parte del programma Impara a ballare, scopriamo la salida: da uomo, da donna, in coppia e con la musica.
USO DEI PIEDI
Il tango argentino non è stato standarizzato, come lo slow fox o il quickstep, quindi l’uso dei piedi resta uno dei punti più variabili a livello tecnico. Una corrente tradizionale di pensiero dice che è corretto fare il passo avanti solo se di punta, un’altra corrente più moderna sostiene che è molto più pratico e altrettanto bello usare il tacco nel passo avanti. Molti ballerini usano entrambe le tecniche, scegliendo a seconda del passo. Abbiamo dedicato un video a questo argomento: Come si balla il tango argentino. Episodio 1: tacco o punta con dettagli inattesi anche per chi già balla il tango.
MUSICALITA’
“Il segreto del tango sta in quell’istante di improvvisazione che si crea tra passo e passo. Rendere l’impossibile una cosa possibile: ballare il silenzio”.
(Carlos Gavito)
La musica che si balla nelle milonghe (sale da ballo di tango argentino) ha subito pochi cambiamenti nell’arco dei decenni: a tutt’oggi si ballano le stesse canzoni di De Sarli e Pugliese di più di mezzo secolo fa. Un caso interessante è quello del maestro Piazzolla, che ha rivoluzionato la musica del tango con strumenti nuovi, suoni jazz ed elettronici: la sua musica ci ha fatto sognare al cinema, nelle pubblicità, in show di professionisti, eppure, è completamente ignorata nelle sale da ballo. Questo perché è musica composta per sedurre le orecchie degli spettatori, ma non per dare il ritmo cadenzato ai ballerini. Nel 2021 festeggiamo cent’anni dalla nascita di Astor Piazzolla, e ne parleremo in un altro articolo.
Studio della musica
Lo studio della musica va inteso in 2 livelli, quello figurativo e quello interpretativo.
Con quello figurativo intendiamo come eseguire i passi a tempo di musica, usando tempi lenti o veloci; un pò come quando sentiamo una canzone e battiamo le dita sul tavolo: c’è chi batte incessantemente le dita, marcando tutti i tempi, oppure chi marca i solo tempi più forti, facendolo sembrare più lento.
Con lettura interpretativa, intendiamo la scelta delle figure a seconda della musica: che sia un momento ritmico o melodico della canzone. Con questo termine, s’intende anche come leggiamo i silenzi: i momenti in cui smettiamo di fare passi in cui i due ballerini sembrano sospesi nella musica. Proprio come nella vita, i silenzi parlano: come quando un uomo e una donna smettono di parlare e si guardano, e il loro silenzio trasmette tutte le emozioni del momento, in attesa dell’agognato bacio. Nel tango, questi silenzi possono essere riempiti con l’ascolto della musica mentre manteniamo una posizione ferma ma viva, facendo movimenti lenti, facendo degli abbellimenti, concentrandoci sulle sensazioni dell’abbraccio, senza fretta di correre, e godendoci il momento.

L’ABBRACCIO
“Il tango è saper camminare abbracciati”.
(Carlos Gavito)
L’uomo e la donna comunicano attraverso un vero e proprio abbraccio, coinvolgente. Sì, mentre nei balli da sala come il valzer viennese, i partner sono in contatto all’altezza del torace e le teste si allontanano come un fiore che sboccia, nel tango argentino succede l’opposto: i piedi si distanziano e l’incontro avviene da “cuore a cuore” e le teste s’incontrano come il bocciolo di un fiore. Nei balli da sala l’energia della coppia si espande, coinvolgendo il pubblico. Nel tango argentino, l’esperienza è immersiva, si viaggia all’interno della coppia e l’energia resta dentro, rendendo la coppia magnetica.
Nel tango argentino (la seconda immagine), l’uomo avvolge la donna col proprio braccio destro, e la donna contraccambia. La mano sinistra del cavaliere rivolge il palmo verso “il cuore della coppia”, quindi verso l’interno. La mano destra della donna è appoggiata a quella dell’uomo come quando uno s’appoggia alla parete, col palmo rivolto verso l’esterno. Il viso della donna è verso l’interno della coppia. Tutto rispecchia lo stile introspettivo di questa danza.
Un esempio perfetto di quanto abbiamo esposto in questo articolo, ovvero quel mix di figure, uso dei piedi, musicalità e abbraccio, lo troviamo rappresentato in questo video in cui ballano due straordinari ballerini: il leggendario Carlos Gavito e la sua partner storica Marcela Duràn. La canzone è “Caffé Dominguez”.
IMPARARE il tango argentino
Sia il tango di Antonio Banderas che quello ballato da Gavito, con tanta armonia, potrebbero far sembrare questo un ballo irraggiungibile, eppure il tango argentino nasce dalla strada e si può imparare a qualsiasi età. Ora che sappiamo di più su come si balla il tango argentino, riusciamo a capire il perché dei benefici fisici, sociali ed emotivi che esso offre. Il tango è a portata di mano e ci sono scuole di ballo in tutta Italia dove poter imparare. Puoi iniziare oggi stesso.
“Ogni sogno comincia dal primo passo… Ti va di ballare?”
(Antonio Banderas nel film Take the Lead).
Scuole di ballo Arthur Murray Italia
Autore: Giuliano Scarpati, direttore scuola di ballo Arthur Murray Firenze